CONZATIVICCI, post lettura del racconto

Mi sentivo emozionata il giorno della presentazione, scrivere un libro lo so cosa significa, so le notti dietro ogni pagina e dietro a quelle virgolette da correggere, so la speranza che si prova fin dall’idea di scriverlo, so la voglia di essere utile a chi lo leggerà. Fin dalle prime pagine la curiosità di spingermi oltre, ha fatto sì che leggessi il libro tutto d’un fiato… senza soffermarmi a riflettere e a pensare così come si beve una bibita fresca d’estate, tutta d’un sorso, a volte mi sono chiesta quale sia stata la mano a scrivere l’una o l’altra frase, quella di Sergio o quella di Claudio… domanda a cui spontaneamente non ho voluto dare risposta, non dovevo analizzare il testo, dovevo solo vivere l’emozione che usciva da ogni frase. Leggendo di Piero, vedendolo vivo, così com’ È!… di Silvana dietro ai fornelli, sì quei fornelli a cui ho sperato di avvicinarmi anch’io con tutta me stessa, leggendo il mio nome ‘Donnone’… uhhh che emozione!!!, dal viso bizantino… e qui dovrò studiare, non conosco il significato iconografico di questo epiteto.
Leggere di papà e della voglia di cancellare le ultime immagini di una sorte crudele, di una malattia feroce, di urla e di richieste vane d’aiuto a cui l’inutilità della mia presenza al suo capezzale… ha fatto sì che il mio futuro sia condizionato dall’essere utile a quanti più incontrerò da qui in poi. Dopo qualche pagina di foto prive di colori, a mio parere fredde e senza emozioni, continuo a leggere e a divorare parole, frasi, lacrime e sorrisi, morsi nello stomaco e battiti di cuore accelerati. La foto che conservo gelosamente di un uomo che dorme sulla mia poltrona, che magari sogna un’altra idea per dar sorrisi ed emozioni a tutti coloro i quali leggeranno ancora e ascolteranno versi di un giardiniere che sa piantare gli alberelli piccoli e delicati che non si faranno ombra ma che cresceranno forti, che prenderanno vita dalla luce del sole e che il vento sussurrando fra i loro rami farà uscire il dolce suono: ci sono anch’io!!!!
Così come un professore di cui conosco bene l’operato semina nei suoi alunni l’idea di non farsi ombra ma di dar riparo a chi di ombra ha bisogno, vuole farli crescere forti, vuole far capire loro che solo nuove e libere idee saranno il sole che illuminerà le loro giornate e che le loro voci all’unisono grideranno: ci sono anch’io!!! … ho riletto il libro più di una volta, ho aspettato, ho riletto ancora, ho pianto, ho riso. Non riesco a metterlo in piedi in mezzo a tanti volumi di cui non ricordo più le emozioni provocatemi, rimarranno scolpiti nel mio cuore ogni singolo pensiero, ogni frase detta, ogni gesto di speranza nel voltare pagina. Nessuno mai mi vieterà di dire: ci sono anch’io e voglio restarci!!!
Rosaria Staffa
coessenza.org  18 giugno 2014

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