Indagato per abusi sessuali sulla figlia

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Lui si chiama F.P., è disoccupato e ha 42 anni. Le indagini nei suoi confronti sono partite un anno fa ed ora gli inquirenti sono vicinissimi ad una possibile verità. La procura cosentina lo tiene d’occhio dall’estate scorsa, quando un paio di segnalazioni hanno fatto scattare l’allarme nell’ufficio minori della questura.
L’accusa è la più grave che possa esistere: abusi sessuali e violenza ai danni della figlia Giovanna che ha solo 10 anni, F.P. è sposato ed è padre di tre bambini. Nell’estate del ’97, sollecitato da un’assistente sociale, l’uomo ha affidato la piccola Giovanna ad un’insegnante volontaria, Graziella, pregandola di darle lezioni private. La bambina aveva problemi di apprendimento e frequentava ancora la seconda elementare. Ogni pomeriggio, puntuale come un orologio, Giovanna si è recata a casa della maestra per imparare a scrivere e parlare in italiano, ma soprattutto per sconfiggere quella maledetta timidezza che le impediva di fare amicizia con i bambini della sua età. Graziella ha notato subito qualcosa di strano: la piccola mostrava di avere paura e repulsione verso gli individui di sesso maschile. Giovanna non sopportava la presenza di uomini intorno a sé. Nemmeno Francesco, 12 anni, il primo dei figli di Graziella, poteva avvicinarsi alla bambina, perché lei iniziava subito a tremare. Un comportamento che ha fatto insospettire l’insegnante. Ben presto, tra la donna e la sua piccola allieva è nato un rapporto di amicizia, finché un giorno una frase scandita dalla bocca di Giovanna, ha confermato i sospetti di Graziella: «Ho paura di lavarmi. Il bagno lo faccio con papà, ma lui mi fa tanto male». A quel punto l’insegnante si è consultata con un’amica poliziotta che le ha suggerito di annotare scrupolosamente i dialoghi con la giovanissima alunna, usando, se possibile, un mini-registratore. E così, per alcune settimane, Graziella ha cercato di fare breccia nel carattere introverso della bimba. Quando si è resa conto che all’origine di quella insicurezza c’era un violento trauma infantile, si è presentata in questura e ha raccontato tutto. Prima, però, si è messa in contatto con l’assistente sociale per avere ulteriori informazioni sulla famiglia della bambina. I vicini di casa hanno confermato che F.P. è un personaggio molto litigioso. Dalla sua abitazione si sono levate spesso le urla disperate dei figli. Un paio di volte la polizia è intervenuta per sedare i violenti litigi notturni tra marito e moglie.
L’assistente e l’insegnante non hanno perso altro tempo. Sono riuscite a convincere i genitori ad affidare Giovanna ad un convento e intanto le registrazioni sono finite sul tavolo della procura che ha disposto una perizia ginecologica. Ma la richiesta ha incontrato l’opposizione delle suore che stanno allevando la piccola.
F.P. è stato interrogato. Solo l’assenza di riscontri oggettivi ha impedito agli inquirenti di adottare misure cautelari.
Oggi, ad un anno dall’apertura del fascicolo, una verità sembra finalmente vicina.
Claudio Dionesalvi
Il Domani, 3 novembre 1998

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