Gli spagnoli, nostri maestri del tiki-taka e… della masturbazione

Formidabili studiosi hanno lavorato ai piedi della Sila. Figure come Enzo Stancati, Giulio Palange, Tobia Cornacchioli, Antonio Cicala, John Trumper, Giovanni Sole, hanno scavato e scavano nel nostro passato, svelandone la complessità, capovolgendo luoghi comuni, illuminando zone d’ombra, spesso ricavandone aneddoti gustosissimi.
Trascorrere un pomeriggio col professor Trumper è un privilegio. Leggendo i suoi libri si apprende una lezione importante: le parole parlano al di là di quel che dicono. Persino quando sembra che ormai abbiano poco da dire, perché non trovano spazio nei vocabolari delle lingue ufficiali o sono confinate nel lessico di poche migliaia di persone, in realtà hanno sempre qualcosa da raccontare.
Tra le innumerevoli ricerche svolte dal professore, una delle più interessanti riguarda i termini di origine iberica, che in Calabria pronunciamo ancora oggi. Molti infatti ci sono stati lasciati in eredità dalla dominazione spagnola che si impose dal XV al XVIII secolo.
Quante delle espressioni che usiamo ogni giorno in Calabria, sono di origine iberica? Di quali conosciamo il reale significato? Possiamo divertirci a scoprire lo spagnolo che sopravvive in ognuno di noi. E scavando scavando, viene fuori una sorpresa. Oggi sono maestri di stile nel calcio e ci trasmettono il tiki-taka, cioè la tecnica della ragnatela degli estenuanti passaggi rasoterra, che ipnotizza gli avversari. Nei secoli passati ci hanno insegnato ben altre tecniche. Tra le parole che abbiamo imparato dagli spagnoli, infatti, ce n’è una che ha un significato inequivocabile…
Dopo la prima puntata dedicata al lessico bruzio presente nel nostro vocabolario dialettale odierno, ecco 33 termini ispanici, fra i tanti che ancora sono molto diffusi. L’origine e la storia di queste parole è ricostruita in Bassett Trumper John, GEOSTORIA LINGUISTICA DELLA CALABRIA, Aracne editrice
 Quali di queste tu usi ogni giorno o ti capita di sentir pronunciare? Ne conosci il significato?
abbuccare – abbuscare – addante – appuzzunare – arrunzare – assumari – bbuffettune – calòma – cama – crianza – gnègnaru – gnisca – lìmpiu – lisbèrgina – màulu – mazzacane – ‘mperrare – mucciàccia – muìna – ‘ncazzillare – ‘ngarrare – oglia – papèllu – pugnetta – scarabbàttulu – spantu – suppellizza – surtìeri – tiritona – trùozzu- ufànu – vardu – zinèfra
Claudio Dionesalvi
Infonight aprile 2016
precedenti articoli sul professor John Trumper:
‘ndrangheta, POTERE DEL NON-GOVERNO
Cosa significa “Cusenza”
L’identità locale che rende la città provincia a modo suo
Anche gli antichi bruzi usavano la “nerchia”
1 Comment
  • andrea de bonis
    aprile 12, 2016

    Caro Claudio a quando una ricerca sui termini arabi in uso nell’italiano corrente e nel nostro meraviglioso dialetto.

    Un abbraccio

    Andrea

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