Ecco il nuovo volto della città dei Bruzi

Nel linguaggio cinematografico si chiama “zoom” e serve ad ingrandire gli oggetti, dando all’osservatore la possibilità di amministrarli. I disegni esposti ieri in piazza dei Bruzi, servono più o meno a questo. Possiamo finalmente capire come cambierà la città. Cinque piani particolareggiati e sei progetti, anticipano sulla carta le trasformazioni che daranno una nuova forma al territorio.
I primi due riguardano Gergeri e Sant’Antonio dell’Orto. Al ponte già costruito, ma non ancora ultimato, se ne aggiungerà un altro, che sarà realizzato più a nord, nei pressi della statale 107. Su un recente bollettino dell’amministrazione comunale, sono stati definiti “ponti contro l’emarginazione”, perché spezzano le barriere urbanistiche che separavano la città dalla comunità di origini rom, accampata da decenni sulle rive del Crati. Ma i rom non ci saranno più. Le loro baracche verranno abbattute. Com’è noto, è previsto un trasferimento di massa nei nuovi villaggi. Nella “riqualificazione” della zona di Gergeri, c’è posto per il verde attrezzato, un po’ di edilizia residenziale, qualche villetta, un mega-centro direzionale e su una delle sponde del fiume potrebbe sorgere una struttura sanitaria “galattica”.
In via degli Stadi le novità più ghiotte: un sottopasso per incanalare il traffico proveniente da Andreotta, una zona pedonale collegherà il quartiere con gli impianti sportivi e limiterà i rischi per i pedoni, un’area di socializzazione sorgerà intorno alla chiesa. E poi, anche qui: uffici e un centro commerciale.
Lavori in corso pure sul Lungo Crati di Via Bendicenti. La sponda sinistra ospiterà il parco fluviale; a destra la terra tremerà sotto i motori delle ruspe che abbatteranno ruderi e capannoni industriali. Il piano particolareggiato prevede inoltre la realizzazione di un parcheggio.
Anche tra piazza Zumbini e via Popilia le cose cambieranno: demolizione e ricostruzione delle case rurali. Sotto la sopraelevata passerà una cerniera virtuale: il famigerato viale parco (i più fanatici lo chiamano “Boulevard”). Un’attenzione particolare meritano i progetti. Per esempio l’ex cinema Italia che sarà finalmente restituito alla cittadinanza. In pratica, tornerà ad essere quello che era un tempo: un cine-teatro. E nell’ex Ipsia, l’attuale liceo artistico, troverà posto una sala della musica. Tempo previsto per la realizzazione: un anno e mezzo. Costo complessivo dell’intera operazione: poco più di tre miliardi. Altri due saranno spesi per attrezzare il centro storico con moderne scale mobili e cinque verranno utilizzati nel cantiere del viale parco: una strada con due sensi di marcia e nove metri di verde tra le due carreggiate, che verrà adagiata sull’ex tracciato ferroviario.
Dodici miliardi e diciotto mesi per assicurare a più della metà delle 98 famiglie rom una sistemazione dignitosa. Le rimanenti saranno assorbite dalle graduatorie Aterp. I nuovi villaggi sorgeranno a Casali e sulla collinetta di via degli Stadi. Gli amministratori annunciano che una strada assicurerà i contatti tra i rom e il quartiere.
Il calendario prevede entro la fine dell’anno le gara d’appalto e all’inizio del ’99 la consegna dei lavori. Architetti ed ingegneri hanno consegnato alla città un ventaglio di idee che aspettano solo di essere tradotte nella realtà. La volontà politica non manca. Tuttavia il processo di modernizzazione che investirà Cosenza deve ancora fare i conti con le esigenze di una popolazione che si presenta molto stratificata sul piano culturale, omogenea nei costumi, ma profondamente divisa e lacerata nelle possibilità di soddisfazione dei bisogni materiali.
Claudio Dionesalvi
Il Domani, 23 ottobre 1998
(foto di Fabrizio Ficco)

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