Protetti da coperte, coccolati da fonti di calore, lievitano, crescono per poi tuffarsi nell’olio bollente. Impastiamo cuddrurìaddri da 2500 anni, dai tempi della Grecia classica. Lo spiega uno dei più autorevoli linguisti del mondo, John Trumper, che risalendo all’origine della parola, ricostruisce il cammino di queste squisite ciambelle. Il Professore analizza le varianti esistenti nei diversi territori della Calabria. E come già ha fatto diverse volte con altri termini del nostro dialetto, ci regala preziosi lampi di conoscenza condivisa, dischiudendo finestre tra passato e presente.

Claudio Dionesalvi

6 dicembre 2017, Arcavacata, Università della Calabria, Ciccillo frigge cuddrurìaddri sul ponte “Bucci”