Tanto fuoco, poca acqua: continua il 2000, infinito il 17

La Terra si riposiziona nel punto iniziale della sua orbita intorno al sole. Così termina un altro anno. Il pianeta compie il suo moto di “rivoluzione”: parola che da sempre significa un temporaneo capovolgimento della situazione, seguito da un ineluttabile ristabilirsi della condizione iniziale. Il sole in mezzo e la Terra che gli gira intorno: il potere in alto, mentre in basso è collocato chi deve sottomettersi.
In poco più di 365 giorni accadono tante cose, eppure non cambia niente. Tutto rimane diseguale in questo angolo di mondo. Per alimentare le centrali a biomasse il fuoco devastatore ha incendiato i boschi, mentre l’acqua si disperde nel colabrodo delle condutture idriche. Circondate le principali piazze da barriere in cemento che dovrebbero proteggerci da individui affetti da “disturbo della divinità”. Non c’è più l’eroina di una volta: nelle comunità di recupero 90 tossicodipendenti su 100 sono cocainomani. Migliaia di ragazzi emigrano in altri Paesi per lavoro; gli esperti annunciano che tra qualche anno i nostri figli e nipoti finiranno in Giappone a cambiare i pannoloni agli anziani nipponici. Da oltralpe ci fanno sapere che le navi dei veleni nei fondali marini delle Calabrie ci sono davvero e che i servizi segreti italiani ne sono sempre stati a conoscenza. Alla Borsa dell’accoglienza i migranti sono quotati pochi centesimi e tra i sedicenti estremisti della razionalità c’è persino chi raccomanda di non accoglierli perché si rischierebbe di fare un piacere al capitalismo. Migliaia di disoccupati sono strappati al lavoro nero per essere impegnati nei cosiddetti “tirocini” però la Regione impiega sei mesi per retribuirli… tanto sono abituati a vivere senza reddito: un semestre in più, uno in meno! Gli esami sostenuti all’università della Calabria col vecchio ordinamento non sono validi per il concorso a cattedra. Se vuoi partecipare, devi ricomprarli nelle università private. Se ti senti male, non conviene andare in ospedale. Meglio morire a casa. Il pronto soccorso è ridotto a un pre-obitorio per effetto del buco nel bilancio regionale della sanità. I Comuni calabresi sono quelli che spendono meno di tutti per sostenere famiglie povere, asili nido e persone disabili. E perché mai dovrebbero spendere di più? Qui, fuori dai social, non s’indigna (quasi) più nessuno: tanto ci penseranno i magistrati a fare piazza pulita oppure un uomo forte al governo o magari un bel tecnico. E si può sempre sperare nella caduta di un asteroide. In ogni caso, non conviene ribellarsi: una scorciatoia per risolvere i problemi ognuno la può sempre trovare.
Intanto, nella principale gioielleria della città la fila dei clienti tracima sul marciapiede e nei locali della movida sono talmente numerosi i partecipanti alle seratine, che a momenti muoiono soffocati dalla calca.
Sarà difficile smettere di pensare che il nostro nemico si trovi in basso, ed è improbabile che il rancore verso i nostri simili lasci spazio all’eresia e alla solidarietà. Soltanto quando alla rivoluzione non seguirà il ristabilirsi del Potere bensì la costruzione dell’autonomia, intorno a noi prenderà forma la possibilità di un Altro mondo. Soltanto allora, forse, finirà davvero il 17.
Claudio Dionesalvi
I luoghi di transito sono quelli in cui ci sentiamo più liberi. Maggio 2017, aeroporto di Zurigo, Sergio Crocco “Canaletta” in partenza per la Tanzania:

 

 

1 Comment
  • Pierluca Donato
    dicembre 31, 2017

    Caro Claudio, leggo e rileggo quello che scrivi e non riesco mai ad annoiarmi o non trovare spunti di riflessione.

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