Rocky, Rambo e Fiordalisi

“Gargamella” è il soprannome di un ragazzo che mi capita d’incontrare spesso passeggiando per le strade di Cosenza. Il suo vero nome è Fabrizio, ha soltanto 16 anni, e siccome la sua giornata non è fatta di scooter, cellulari e tempeste ormonali adolescenziali, gli amici lo prendono in giro: “tu sei rimasto bambino”.
Effettivamente, Gargamella è semplicemente un po’ più intelligente dei suoi coetanei, ma questa sua saggezza lo rende ai loro occhi fanciullo. Ed è talmente saggio, che proprio non riesce ad evitare di prendermi per i fondelli. Tutte le volte che mi vede passare, comincia a saltellarmi intorno. Sghignazza e ripete sempre lo stesso ritornello: “Mio padre è incazzato con te ed i tuoi compagni No global. Ha letto qualche pagina dell’ultima ordinanza di Fiordalisi e si è convinto pure lui che la colpa è tutta vostra. Se da qualche anno i pomodori del nostro orticello crescono fradici e rachitici, insomma se c’è l’effetto serra, la responsabilità è vostra. Disobbedienti, anarchici, Cobas, Black Block, comunisti, ultrà e pacifisti siete andati a Genova ad infastidire i G8, proprio mentre quelli stavano lavorando per ridurre le emissioni dei gas che causano l’effetto serra. Voi, con tutto quel quarantotto, glielo avete impedito. E adesso ci freghiamo. Dobbiamo subire l’afa e la siccità, mentre quei poveri disgraziati del terzo mondo si beccano Aids, malaria e tubercolosi”.
E come si fa a dare torto a Gargamella? I situazionisti francesi lo avrebbero arruolato. Gli indiani metropolitani sarebbero stati orgogliosi di lui: il pubblico ministero Fiordalisi, titolare dell’inchiesta “No global”, non finisce mai di deliziarci con le sue trovate. Meriterebbe a pieno titolo di essere inserito nell’empireo dei maestri dell’arte comica.
Perché c’è molto da cogitare, dopo la presentazione in occasione dell’udienza del Riesame tenutasi a Catanzaro lo scorso 15 luglio, della famigerata “memoria”, tanto strombazzata dai giornali calabro-siciliani. Ormai, direttori e “cronisti” hanno perso pure quel pudore forzato, che nell’autunno scorso aveva illuminato le loro scelte editoriali in  merito all’intera vicenda. Non avendo più il problema di cavalcare la protesta, sono tornati ad indossare i panni di sempre: uffici stampa dell’Inquisizione. Prendono i fascicoli e ne trascrivono alcuni frammenti sulle proprie aride pagine, convinti così di avere fatto “giornalismo”.
Stando ai mass media indigeni, Fiordalisi avrebbe consegnato nuove “fulminanti” prove a carico dei 20 arrestati nel novembre scorso nell’ambito dell’operazione disposta dalla procura cosentina.
In realtà, applicando la filosofia della raccolta differenziata e del riciclaggio dei rifiuti, il pm ha appena terminato un tour nelle procure italiane, dove ha raccattato nuovi pezzi da associare al suo collage inquisitorio: intercettazioni non autorizzate, vecchi indizi già in passato smontati dagli avvocati, qualche bella foto equivoca che non ci sta mai male e le immagini dello stadio “Carlini” di Genova in cui si svolsero, davanti alle telecamere dei network e delle televisioni di mezzo mondo, le prove generali per la manifestazione del giorno dopo, culminata negli scontri di via Tolemaide. Era il famoso “training”, la dimostrazione pubblica di come si mette in atto la disobbedienza sociale. Per fare giornalismo, sarebbe bastato pubblicare un solo “frame” delle immagini recanti il logo della Rai, affianco ai fotogrammi tratti dalle riprese “scoperte” dai Ros. Emergerebbe con chiarezza che siamo in presenza di immagini televisive contrabbandate per filmati effettuati dalla scientifica. Perché se certi cronisti non hanno senso del pudore, Fiordalisi ha dimostrato invece di averne. In fondo alle sue ultime tragiche memorie, due pagine riportano le immagini del presunto “addestramento alla guerriglia” svoltosi nello stadio “Carlini” di Genova. In basso a destra, il logo della Rai, o di qualsiasi altra emittente, è stato mascherato con una stellina sovrapposta in digitale. Quelli del Ros avranno più o meno ragionato in questi termini: non possiamo presentare al giudice del Riesame le riprese Rai come prova delle manovre segrete dei No global, perché si metterebbero a ridere. Ma ai giornalisti potremmo darle in pasto. Abituati come sono a passare carte, passeranno pure queste.
E così proprio mentre quasi tutta la stampa locale rinnega se stessa ed il proprio codice deontologico, l’Inquisizione alza la voce nel ribadire la validità storica e politica della pericolosa associazione fondata dal Ros dei carabinieri nello scorso autunno: il “Sud Ri-balle”.
Approfittando di un cavillo, Fiordalisi è riuscito a rimettere tutto nelle mani di un nuovo Riesame. Il suo è un atteggiamento che tradisce una evidente debolezza. Probabilmente, l’obiettivo è rialzare il polverone, fare “melina”, sfruttando le bassezze di un’informazione che oggi preferisce rifugiarsi nel modello cronaca nera, dimenticando però d’avere trattato solo pochi mesi fa la medesima materia in modo “sociale”, sociologico e socievole.
Mia nonna mi raccontava che in tempo di guerra, per fare gli gnocchi si compensava la mancanza della farina che costava troppo, abbondando con le patate. La procura di Cosenza sta seguendo la medesima strategia. Per aumentare il volume dell’impasto e farlo apparire più solido, mette dentro ingredienti appariscenti. E tanti pagliacci sono contenti, ché Fiordalisi ha fatto gli gnocchi.
La “memoria” consegnata a sorpresa ai giudici di Catanzaro, infatti, ha dentro di sé insieme qualcosa di meschinamente umano e cinicamente politico. L’ordinanza originaria era piena di errori grammaticali, passaggi astrusi, frasi dette a metà. Adesso, invece, finalmente hanno avuto il coraggio di uscire allo scoperto. Quella che si sta giocando nelle aule dei tribunali calabresi è la battaglia personale portata avanti da uomini desiderosi di preservare il proprio orgoglio, ma è anche la sfida di un cavernoso apparato statale all’intero movimento.
Chiaro il messaggio: NON VI PERMETTETE PIU’.
Un attacco umano, dunque, ma anche molto ideologico: sperano di poter imporre l’ideologia dell’obbedienza, sradicando dai movimenti qualsiasi ipotesi di conflitto.
Ecco il passaggio significativo delle ultime carte firmate Fiordalisi:
“UN’ASSOCIAZIONE COSTITUITA A COSENZA PER TURBARE E BLOCCARE CON LA VIOLENZA L’ATTIVITA’ DEL GOVERNO ITALIANO E DEI CAPI DI STATO PIU’ IMPORTANTI DEL MONDO
Dal mese di marzo al mese di luglio 2001 si forma a Cosenza un’associazione tra gli attuali indagati attinti dall’ordinanza custodiale del gip di Cosenza del 4.11.02 (alcuni già con precedenti condanne per il delitto di cospirazione politica mediante accordo, altri poi attinti da ordinanza di custodia cautelare emessa il 20.05.02 dal Gip di Taranto per il delitto di associazione sovversiva, altri infine con precedenti condanne per il delitto di rapina), i quali programmano, organizzano ed eseguono atti delittuosi con l’uso della violenza contro lo Stato Italiano ed i Capi di Stato e di Governo appartenenti al G8:
Presidente della Russia (144.978.570 abitanti) – Vladimir Putin, nato a Leningrado il 7/10/1952;
Presidente della Francia (59.765.983 abitanti) – Jacques Chirac, nato a Parigi il 29/11/1932;
Presidente degli Stati Uniti D’America (280.562.490 abitanti) – George Walker Bush, nato il 6/7/1946 a New Haven (Connecticut);
Presidente del Giappone (126.974.630 abitanti) – Junichiro Koizumi, nato l’8/1/1942 a Yokoouka;
Cancelliere della Germania (83.251.851 abitanti) – Gerhard Schroeder, nato a Mossenburg il 7/4/1944;
Primo Ministro della Gran Bretagna (59.778.002 abitanti) – Tony Blair, nato ad Edimburgo il 6/5/1953;
Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia (57.715.625 abitanti) – Silvio Berlusconi, nato a Milano il 29 settembre 1936;
Primo Ministro del Canada (31.902.268 abitanti) – Jean Joseph Jacques Chretien, nato l’11/1/1934 a Shawinigan (Quebec);
Presidente della Comunità Europea (Irlanda – Portogallo – Spagna – grecia – Austria – Belgio – Lussemburgo – Paesi Bassi – Danimarca – Svezia – Fillandia – (114.346.256 abitanti) – Romano Prodi, nato a Scandiano (Re) il 9/8/1939;
Le suddette personalità, democraticamente elette, e presenti a Genova dal 19 al 21 luglio 2001 in rappresentanza dei loro Stati e quindi di quasi un miliardo di persone, hanno deciso in quel vertice, tra l’altro, di stanziare 1,3 miliardi di dollari (2.860 miliardi di lire) per combattere l’Aids, la malaria e la tubercolosi e si sono impegnati a lavorare per raggiungere la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra.
Un altro provvedimento di dette Autorità Governative, contenuto nel Comunicato finale che le stesse hanno sottoscritto a Genova (All. 228 all’inf. Digos del 10.7.03), è quello relativo alla lotta al crimine organizzato ed a quello telematico, con particolare riferimento alla lotta, su base transnazionale, del traffico delle sostanze stupefacenti.
Infine importanti decisioni sono state assunte per la riduzione della povertà nel Mondo.
Per bloccare il G8 ed invadere la Zona Rossa, vengono posti in essere gravi atti di scontro con le forze dell’ordine più volte preannunciati dagli indagati e poi effettivamente attuati con i violenti attacchi armati effettuati simultaneamente da numerosissime persone in più punti dell’area delineata; all’esito degli scontri si contavano:
  • Un morto
  • 560 feriti
  • 219 persone arrestate
  • circa cinquanta miliardi di danni causati
  • distrutti 41 negozi, 83 auto, 9 uffici postali, 6 supermercati, 34 banche, 16 pompe di benzina, 4 abitazioni private, 9 cabine telefoniche, un carro attrezzi, alcuni mezzi militari dei carabinieri vengono incendiati, numerosissimi i mezzi della polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri danneggiati a pietrate, è stato tentato lo sfondamento della caserma della Guardia di Finanza; la casa circondariale è stata assaltata con numerose bombe-molotov.
  • Si leggano le dichiarazioni ufficiali del Capo della Polizia Dr. De Gennaro alle commissioni Parlamentari Riunite in data 8.8.01 sul “massiccio attacco alla zona rossa”.
  • Egli non attribuisce la responsabilità degli scontri solo ai Black Bloc, ma anche a spezzoni del movimento già pronti allo scontro con le forze dell’ordine per raggiungere l’obiettivo finale.
  • Si sono riviste scene di guerriglia urbana in un clima che sembrava essere completamente scomparso dalle piazze e dalle strade italiane, ormai da molti anni
  • Ecco perché, a prendere sul serio questo discorso, ha ragione Gargamella. Non ci sarebbe da meravigliarsi se domani il postino bussasse alle nostre porte e ci consegnasse una multa stratosferica. Vedo già il mittente: l’Organizzazione Nazioni Unite chiede di risarcire i danni per aver impedito “la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra”.
  • LO STATO ITALIANO È ATTACCATO NELLA SUA PERSONALITÀ INTERNA ED INTERNAZIONALE”.
www.carta.org, 22 aprile 2003
Claudio Dionesalvi

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