Un momento di distrazione e la coppa prende il volo

Proprio quando il prestigioso trofeo stava per essere assegnato ai vincitori, è sparito, Qualcuno, forse invidioso, ha preferito rubare la coppa, per fare un dispetto alla squadra campione.
È accaduto giovedì scorso al parco Remì di via Roma, dove si è disputata la finalissima della seconda edizione del “Gioco dei 7 cantoni”.
L’attore Dante De Rose, presentatore ed organizzatore della competizione popolare che vede impegnati tutti quartieri della città, si era distratto un attimo e aveva poggiato la coppa e il telefonino sul palco. «A fine serata – ha raccontato De Rose – ho proclamato vincitrice la “Consentia”, squadra della seconda circoscrizione. Quando sono andato a prelevare il trofeo per consegnarlo, non c’era più». Ma l’Arsenio Lupin della serata non ha rubato il cellulare e questo lascia pensare che si sia trattato di un furto passionale. E così il gioco dei sette cantoni, come il palio di Siena e il calcio storico fiorentino, si tinge di giallo.
Durante la prima edizione, avvenuta l’anno scorso, l’eccessivo agonismo dei partecipanti è sfociato in risse verbali e polemiche, Se una competizione è agguerrita, vuol dire che il gioco è piacevole. «Quest’anno mi ritengo particolarmente soddisfatto – dichiara Dante De Rose – perché abbiamo raggiunto il nostro obiettivo primario: trascorrere sette serata in piazza, facendo divertire la gente. Stiamo già lavorando per la terza edizione. Vogliamo coinvolgere i comuni vicini, che potranno formare altre squadre e gareggiare con i nostri quartieri. Ci siamo resi conto – conclude De Rose – dell’enorme potenziale di questa iniziativa ed è importante valorizzare la partecipazione popolare. Inoltre cercheremo di istituire speciali premi settimanali».
Al secondo posto si sono classificati i campioni in carica: “Seven Giant” di Via Popilia – Torre alta, che hanno portato a causa un premio di 500mila lire. Le gare sono iniziate lo scorso 2 luglio e i concorrenti hanno dovuto cimentarsi nei giorni tradizionali: la “Staccia”, lo “Strummulu”, il “Battimuro”, che sono i passatempi delle antiche generazioni, ma anche oggi è facile ritrovarli nelle abitudini dei bambini. Si tratta di competizioni basate su regolamenti molto discutibili. È ampia la discrezionalità dell’arbitro e di conseguenza diventa inevitabile la coda di polemiche e contestazioni.
Alla “Consentia” di Sant’Ippolito – Borgo Partenope è andato il primo premio di un milione di lire. Un discreta consolazione, per eliminare l’amaro in bocca, lasciato dal furto della coppa.
Claudio Dionesalvi
Il Domani, 12 settembre 1998

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