Aspasia (1993)

Liberamente ispirato all’omonima poesia di Giacomo Leopardi e al fumetto “Il segno di una resa invincibile” di Andrea Pazienza, girato tra Fiesole e il centro di Firenze, questo cortometraggio è il saggio finale del corso di regia e sceneggiatura, tenuto dal regista Giuseppe Ferlito presso la Mediateca Regionale Toscana. Tra gli attori, una delle personalità più belle e creative degli anni novanta cosentini: il musicista Pippo Macrina.

——————–

Cosenza My Way (2014)

C’è una città in basso, spesso poco visibile, attraversata da artisti, sognatori e bisogni insoddisfatti. La Cosenza ribelle delle case occupate, degli spazi autogestiti e dei quartieri, balla il punk di Syd Vicious nella leggendaria cover di “My Way”.
Un altro punto di vista sulla città.

——————-

Cospirazioni (2004)

Tra la fine del secolo scorso e l’inizio del XXI, in tutto il pianeta prende vita un vasto movimento globale che si oppone al neoliberismo. In Italia queste manifestazioni trovano il loro momento più intenso di conflittualità nelle tre giornate contro il G8 del luglio 2001 a Genova. Anche negli anni successivi le piazze tornano a riempirsi. Milioni di persone, molte delle quali impegnate in esperienze di cooperazione sociale, rivendicano i diritti dei migranti, difendono i beni comuni, attaccano i simboli delle multinazionali e dell’imperialismo, praticano forme di democrazia deliberativa. Nel tentativo di soffocare questi movimenti, oltre all’impiego della tortura, gli apparati repressivi dello Stato italiano ipotizzano e applicano, nei confronti di centinaia di attivisti, tipologie di reati da ventennio fascista, come “Devastazione e saccheggio”, “Cospirazione politica”, “Associazione sovversiva”.
In una carrellata visionaria, alternando immagini riprese in contesti diversi, questo video propone sequenze tratte da vari cortei, accompagnate da testi di Guy Debord.

——————–

Gramna Live (1996)

Negli anni novanta, all’interno del Centro Sociale Autogestito “Gramna” di contrada Caricchio (Cosenza), si esibiscono quasi 150 band musicali. Il video riproduce una selezione di brani tratti dai concerti di alcuni tra i principali gruppi.

https://www.youtube.com/watch?v=c9AIT3jSQfs

——————–

Il blocco (2011)

In una strada centrale della città, ogni giorno, per diversi anni, automobilisti privi di senso civico parcheggiano in divieto di sosta, addirittura in piena isola pedonale, bloccando il traffico, finché…
Questo montaggio di immagini catturate dall’alto, è metafora di una società bloccata, abitudinaria, aperta alle innovazioni consumistiche ma riluttante ad accogliere i cambiamenti positivi degli stili vita.

——————–

Kiudere l’inceneritore di Montalto (1997)

Tra Montalto Uffugo e Rende, in una delle zone più inquinate della Calabria, nei pressi della fabbrica Legnochimica, un consorzio di Comuni incenerisce migliaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati, provocando gravi danni all’ambiente e alla salute umana. Riunita in un comitato di lotta, la popolazione locale insorge fino a ottenere la chiusura dell’impianto.

——————–

La casa del mago (1997)

Il documentario propone una sintesi del dramma in cinque atti, scritto da Franco Dionesalvi e messo in scena nell’estate 1997 a Guardia Piemontese. La tragica storia dell’eccidio dei Valdesi sterminati dall’Inquisizione nel XVI secolo nella località tirrenica cosentina, trova una rappresentazione condivisa dall’intera comunità dei discendenti degli Occitani che si insediarono in questi luoghi. Il video riscostruisce la genesi dell’evento teatrale a partire dal laboratorio ospitato dallo Spazio Sociale Autogestito “Filo Rosso” di Arcavacata e dai centri di cultura provenzale, presenti a Guardia Piemontese. Come la maggior parte  dei lavori presenti in questa pagina del blog, è stato realizzato collegando due videoregistratori VHS, senza l’impiego di centraline e software di montaggio.

———————

La giornata di Totonno (1998)

Quello di Totonno è un percorso giornaliero, ripetitivo, costante. Tutte le mattine arriva in città e in cambio di un sorriso ottiene la simpatia e la solidarietà dei Cosentini, finché un giudice non trova il coraggio di condannarlo per “mendicità”.
Finalista al concorso “Videominuto” promosso da Controradio Firenze, il video racconta questa vicenda in 60 secondi.

——————–

Lo stadio totale (1994)

È un documentario autoprodotto, frutto dell’assemblaggio di sequenze televisive, frammenti di memoria e materiali provenienti dalle curve del tifo organizzato. È il risultato della smania di tradurre in immagini un punto di vista fazioso, una rivincita su una certa sociologia perbenista e trombona alla quale quasi sempre i mass media affidano il compito di descrivere la storia della violenza negli stadi e del fanatismo calcistico. Il fenomeno ultrà viene analizzato e raccontato da un ultrà, attraverso citazioni cinematografiche, riprese di scontri e coreografie mozzafiato. Sono due le sezioni del video. La prima è dedicata all’aspetto scenografico del tifo, la seconda al teppismo: entrambi aspetti essenziali, inscindibili. L’idea di scrivere un testo e associarlo a un montaggio di filmati, nasce nel 1994 alla vigilia della presentazione, all’interno del Centro Sociale Autogestito “Gramna”, del romanzo “I Furiosi” di Nanni Balestrini. Secondo lo studioso e scrittore Valerio Marchi questo “è uno dei migliori lavori mai realizzati sul fenomeno ultrà”.

——————–

Migrazioni (2001)

Nel 1997 sbarcano sulla costa jonica calabrese migliaia di curdi in fuga da Siria, Turchia ed Iraq: Paesi in cui subiscono persecuzioni. I profughi trovano accoglienza a Badolato. Negli anni precedenti la Calabria era stata già interessata da altri flussi di immigrazione, in particolare dal Nord Africa. Così, tra vampate xenofobe ed esperimenti sociali interculturali, nuove etnie si stratificano su quelle che nel corso dei secoli hanno trovato rifugio in questa terra. Alcune delle quali, come i Rom, rimangono in una condizione di grave isolamento.

——————–

Rosandra Crossing (1996)

A Bagnoli della Rosandra, nei pressi del confine tra Trieste e la Slovenia, per due anni di seguito si è tenuto il festival di Balkan Station e della comunità in movimento che in quegli anni vivacizzò la scena culturale e la vita politica nel capoluogo giuliano. I protagonisti di quella stagione di lotte contro il razzismo, per la difesa dei beni comuni e la creazione di spazi sociali,  in questi filmati esprimono i sogni e i desideri di un’intera generazione, accompagnati dalle musiche di alcune tra le più seguite band del periodo.

——————–

Scivolando via dal tritacarne (1993)

Tra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta in tutta Italia vengono occupati numerosi spazi autogestiti. All’epoca Cosenza è ben diversa da quella che diverrà nel decennio successivo.  Amministrata da entità più o meno occulte, in essa vige una pax politico-mafiosa soffocante, che blinda i palazzi del potere, mortifica la vita pubblica, protegge gli autori di crimini e delitti.  Ai più giovani la città non offre niente al di là di una birreria e una piazza in cui si ritrovano tutte le sere. Poche avanguardie culturali agiscono nel più totale isolamento. Soltanto la curva Sud dello stadio “San Vito” aggrega migliaia di ragazzi, catalizza socialità e sprigiona energie creative. Proprio da ragazzi cresciuti al suo interno, e da alcuni attivisti politici, nascono le occupazioni che porteranno alla conquista del Centro Sociale “Gramna”.
Realizzato collegando due videoregistratori VHS, senza centraline e software di montaggio, questo video racconta la storia delle origini del C.S.A.. Un testo impregnato della retorica militante tipica del reducismo post anni settanta, accompagna immagini cariche di pathos, in prevalenza girate  da Andrea De Bonis.

——————–

Sotto il cielo di Germano (1997)

Tre obiettori di coscienza prestano servizio civile presso la Caritas che li assegna all’Oasi Francescana di Cosenza. Per un anno i tre ragazzi svolgono mansioni  di ogni tipo. Servono ai tavoli dove mangiano gli ospiti della Mensa dei Poveri, lavano piatti, pavimenti e bagni; effettuano traslochi, sedano risse, caricano camion diretti in Africa. Soprattutto ascoltano, dalla loro viva voce, le infinite storie di persone diseredate, “invisibili” e senza fissa dimora, che fanno riferimento al refettorio-dormitorio realizzato dal missionario Padre Fedele Bisceglia. Con queste persone stringono amicizie. In estate i tre obiettori gestiscono la colonia estiva dell’Oasi Francescana sui monti della Sila. Per 15 giorni, insieme agli utenti della Mensa, si trasferiscono in una struttura semi-abbandonata, in località Germano. Tra esperienze rocambolesche, disavventure e incontri arcani tra i boschi, qui nasce l’idea di girare con una vecchia Video8, tutti insieme, un cortometraggio. La fiction è ispirata a un episodio accaduto poche settimane prima a Venezia dove un gruppo di secessionisti aveva occupato il campanile di San Marco rivendicando la rinascita della Serenissima.
Dopo il soggiorno di Germano, la vita dei tre obiettori non sarà più come prima. La loro visione del mondo e il rapporto col resto dell’umanità cambieranno per sempre, in modo radicale.

——————–

Terra color pelle (2014)

Un bruco s’aggira ramingo per il giardino. Attorniato da colori ed eventi climatici estremi, tipici della natura estiva, vaga alla ricerca di qualcosa, senza egli stesso sapere cosa. Rimane affascinato, attonito, estasiato dinanzi a una visione che lo tramortisce. Il video è un inno alla sacralità dell’eros, alla bellezza che col tempo non sfiorisce e all’indissolubile intesa tra il corpo femminile e la terra. A conferire calore all’insieme, il dub di Luisnoise & Uelettronicu.

——————–

Una tranquilla mattinata al Filo Rosso (1998)

Su iniziativa di un nutrito gruppo di studenti, ad Arcavacata nel 1995 nasce lo Spazio Sociale Autogestito “Filo Rosso”. Subito si riempie di iniziative culturali che contribuiscono a riportare una ventata di vitalità nel campus universitario. Ma la repressione non si fa attendere. Le interviste riportate in questo montaggio, sono state effettuate durante un intervento della digos convocata dal rettore per schedare tutti i militanti.

——————–

Voglio andare a vivere a Salerno (1996)

Intorno alla metà degli anni novanta, per effetto di provvedimenti repressivi e cambiamenti nel sistema-calcio, si sciolgono alcuni dei principali gruppi del panorama ultrà italiano, tra cui i Nuclei Sconvolti Cosenza. Nel 1994 avviene una scissione nella tifoseria cosentina. Dopo un breve esodo unitario dalla Curva Sud alla Nord, la parte più tradizionalista del tifo organizzato decide di tornare in Sud mentre la componente situazionista dà vita agli Autentici e rimane in Curva Nord. Qui trovano spazio inediti comportamenti di gruppo, improntati all’ironia. Gli Autentici esprimono una feroce critica verso lo show business che è sempre stato alla base del football sin dalle sue origini, ma a partire dal decennio precedente aveva trasformato gli stadi in strutture detentive, allontanando le fasce popolari del pubblico, aprendo la strada all’era della Pay Tv e alla quotazione in Borsa delle principali società calcistiche. Tutto diventa dunque un videogame. Il casco per la realtà virtuale, che era stato da poco importato in Italia, ispira il soggetto della fiction.

No Comments Yet.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *