Noi c’eravamo

Genova m’è rimasta appiccicata sulla pelle. Negli ultimi cinque anni, nonostante abbia provato a scrollarmela di dosso, l’ho ritrovata dappertutto. È un tatuaggio che di tanto in tanto s’immerge nella carne per poi riaffiorare all’improvviso. D’impeto la memoria rivive il caldo torrido di quei giorni, orfano della brezza marina; il sapore di lacrimogeni, la rivolta, la ...