Italia-Inghilterra, sempre meglio de “La corazzata…”

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Caro Paolo,

ho avuto la fortuna e il privilegio di vederti dal vivo, qualche anno fa, prima che tu ci lasciassi. Sei venuto al festival di Cerisano, vestito di bianco, a raccontare la tua vita. Loredana, io e il resto del pubblico uscimmo dal teatro inzuppati di lacrime, travolti dal vento irrefrenabile della risata, ma anche dalla commozione per averti sentito declamare al termine del tuo monologo i versi del Cantico di Francesco d’Assisi. Era evidente che ti stavi congedando da questo mondo, a colpi di comicità e sfottò, eppur come sempre intriso di tenerezza e amore per l’universo.
Sono trascorsi 50 anni da quando scrivesti il romanzo che ha per protagonista l’essenza intima e imbarazzante della storia di questo Paese dal dopoguerra a oggi: Fantozzi. Stasera sarà pure la tua serata. Italia-Inghilterra, tu l’hai vista con largo anticipo. Anzi, avresti voluto vederla, ma te lo impedirono.
Allora t’immagino in paradiso, seduto su una delle tante nuvolette che nei tuoi film non sono mai mancate, pronto a scatenare il rutto libero nelle alte sfere celesti. E Pina che t’avvisa della riunione convocata d’urgenza dall’Altissimo, proprio mentre sta per iniziare la finale. Al posto del film “La corazzata Potëmkin” – che grazie a te ormai ha cambiato titolo in “La corazzata Kotiomkin” – magari il Signore vorrà imporvi la visione di un documentario sui recenti scandali in Vaticano.
Mi raccomando, grande Paole’, non ci deludere: qualsiasi mostruosità ti imporranno di sciropparti, a quelli che stanno in alto tu non esitare mai a ribadirlo: …
Claudio Dionesalvi

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