Il call center di Dio

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È rarissimo che io risponda al telefono di casa. Temo sempre di restare invischiato in conversazioni lunghe e tediose. In questo tempo di solitudine, il rischio è maggiore. Preferisco vivere. Ma stamattina al primo squillo ho alzato la cornetta.
– Pronto, ha due minuti da dedicarmi?
Oh mamma mia, ho beccato un call center, mo come glielo riattacco il telefono in faccia? Da quando ho scoperto che tanti amici fanno ‘sto lavoro, ed è un lavoraccio, non me la sento più di trattarli male. E poi questo qua non ha la voce impostata. Sembra una persona anziana.
– Guardi, devo lavorare, però se si tratta di due minuti… mi dica, mi dica pure.
– Secondo lei dove va questo mondo?
La domanda è profonda, raggelante. E non mi sembra uno scherzo telefonico.
– Eh, penso che il mondo stia peggiorando. Si è incattivito ancor di più nell’ultimo anno. Siamo in balia di case farmaceutiche e multinazionali che ci tengono per la gola brandendo un vaccino che hanno inventato grazie ai soldi nostri però ce lo rivendono. Ed è caro, carissimo, soprattutto per i Paesi che soldi non ne hanno.
– Vincerà Salvini alle prossime elezioni?
– Purtroppo temo di sì. In giro c’è tanta ignoranza, troppa intolleranza.
– E delle sardine cosa pensa?
–  È un movimento interessante. Il problema è che sono ragazzi un po’ troppo “perbene” per i miei gusti.
– Alla Regione per chi voterà?
Mmmmm! Forse adesso ho capito. Vuoi vedere che questo è un maledetto sondaggio? Che palle! Uno di quelli che fanno proselitismo politico. Ricordo che negli anni novanta a Firenze per strada c’erano gli Umanisti. Ti adescavano ponendoti a bruciapelo domande retoriche tipo “Questo mondo ti sembra giusto?” Erano una specie di precursori dei 5stelle: gente convinta che per cambiare il mondo bastino tre quarti di B(u)onafede, mezz’etto di onestà e un consumismo responsabile, magari infarinato con una manciata di “rispetto delle regole”.
– Guardi, non credo che voterò alle regionali. La Calabria è abitata soprattutto da persone stupende, con i fatti prima che a parole, ma penso che la principale delle sue istituzioni sia ingovernabile. Fosse per me, abolirei la Regione Calabria. Tornerei alle province. Ma non quelle di Cosenza, Vibo, Crotone e le altre. Vedrei meglio le province del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte, quelle della Valle del Crati, della piana di Gioia, della Sibaritide, dei golfi di Sant’Eufemia e di Squillace… Preferisco votare alle prossime comunali. Nei piccoli e medi centri urbani a volte accadono anche fatti politici interessanti.
– E di Mattarella cosa pensa?
– Ho rispetto per il presidente. Soprattutto (lo dico senza la minima ironia che in casi come questo risulterebbe davvero un atto infame) gli sono solidale da un punto di vista umano. Non vorrei ritrovarmi a capo dello stesso Stato che ha trattato con la mafia che uccise mio fratello. Ormai non è fantapolitica. Lo confermano le sentenze di diversi tribunali.
– Mi dica una cosa: secondo lei esiste Dio?
Aaaaah, eccooo, finalmente ho capito: questo qua ha gettato la maschera. Sarà la nuova tattica dei testimoni di Geova. Eh già, perché col distanziamento non possono andare in giro, porta a porta. Allora si accaniscono telefonando a casaccio. Meglio troncarla.
– Guardi, non credo nel Dio dei cristiani e nemmeno in quello delle altre regioni monoteiste.
– Allora lei è ateo?
– Sì e no.
– È buddista?
– Purtroppo no. Diciamo che ho una mia spiritualità e identifico l’universo con l’energia infinita e misteriosa che regge il tutto.
– Si riferisce alla materia oscura?
– No, esprimo una sorta di panteismo.
– Mi perdoni: per caso lei è massone?
– No. Credo che il limite nella nostra ossessiva ricerca dell’origine dell’universo sia dovuto al funzionamento del nostro pensiero secondo schemi aristotelici: la causa e l’effetto, la potenza e l’atto… in sintesi: dobbiamo sempre per forza vedere una gallina prima di un uovo, invece potrebbe non essere andata così.
– Eppure persino Einstein ammetteva l’esistenza di un Dio.
– È opinabile. In alcuni scritti la contemplava, in altri un po’ meno. Di sicuro, con la teoria della relatività generale in un certo senso riuscì a saldare, sovrapponendole, causa ed effetto. Adesso però mi scusi, ma devo tornare a lavorare…
– No, guardi, mi scusi lei. La ringrazio davvero di cuore. Non capita tutti i giorni di trovare una persona che rispondendo al telefono sia disposta a parlare di certe cose. La saluto. Buon lavoro e buona giornata.
– Buona giornata a lei.
Mi è successo davvero, stamattina. Non l’ho sognato. Non gli ho chiesto: “Scusi, ma lei chi è?” Non lo chiedo mai agli operatori dei call center che mi propongono di passare con questa o quella compagnia telefonica, sebbene io non possieda uno smartphone. Perché avrei dovuto chiederlo a questa voce anonima che non voleva vendermi nulla? In fondo, forse, voleva solo regalarmi un istante di connessione con una dimensione alla quale mi riesce difficile collegarmi. Al di là della preghiera, della meditazione e di qualche mattacchione che pretende di fungere da intermediario con la sfera celeste, dubito che abbiano inventato un telefonino per parlare con Dio. Però almeno per una volta il telefono (rigorosamente fisso) mi ha spinto ad affacciarmi dalla finestra, guardare in alto e sorridere divertito.
Claudio Dionesalvi

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