Sorrisi amari per Mammagialla

Il carcere, la repressione delle libertà e dei diritti politici in Italia, i movimenti di massa contro i potenti della Terra di 20 anni fa, la rivolta civile di Cosenza che si oppose agli arresti dei “NoGlobal” con l’oceanica manifestazione del 23 novembre 2002. Per la seconda serata del ciclo “Storia e Storie, letture teatrali”, platea gremita venerdì scorso nel centro di aggregazione giovanile “Cesare Baccelli” di Marano Principato.
È andata in scena la storia recente, rimossa, per certi versi inenarrabile. Ha provocato lacrime sincere ed amari sorrisi l’attore Ernesto Orrico con il reading di “Mammagialla, diario di una carcerazione”, romanzo scritto da Claudio Dionesalvi, riedito un anno fa da Erranti. La prima edizione, per i tipi di Rubbettino, risale al 2003. Già all’epoca il libro conquistò il favore di lettrici e lettori, nonché recensioni su autorevoli testate nazionali. Commuove, trafigge, funziona l’adattamento scenico ideato da Orrico, con la collaborazione tecnica di Antonio Giocondo.
La vicenda è nota. Nella notte tra il 15 ed il 16 novembre di venti anni fa, in esecuzione di un’ordinanza del GIP Nadia Plastina che aveva accolto le richieste contenute nell’inchiesta firmata dal Pm Domenico Fiordalisi, a Cosenza ed in altre città del Mezzogiorno, carabinieri del ROS e agenti della Digos arrestarono 20 attivisti del movimento cosiddetto “NoGlobal”. La rete del Sud Ribelle, di cui sarebbero stati partecipi, avrebbe commesso, secondo le accuse, i reati di “Cospirazione politica”, “Associazione sovversiva”, “Attentato alle funzioni di governo dello Stato e alla globalizzazione dei mercati”, durante le manifestazioni contro il G8 di Genova nel luglio 2001 ed in altre proteste di piazza. Dopo alcune settimane di detenzione nelle carceri speciali, gli attivisti furono rilasciati. L’intera operazione costò tre milioni di euro alle casse dello Stato. Ne seguì un lungo processo in corte d’Assise, che terminò nove anni dopo, con la piena assoluzione per insussistenza del reato, in tutti e tre i gradi del giudizio. L’autore del libro è uno degli arrestati. Ernesto Orrico recita ampi brani del denso racconto. L’impatto emotivo è travolgente quando risuonano le voci di compianti intellettuali cosentini, protagonisti in quei giorni della difesa degli arrestati: il ritratto che di Claudio Dionesalvi scrisse il giornalista Alessandro Bozzo, l’arringa dell’avvocato Giuseppe Mazzotta, la postfazione che il poeta Franco Dionesalvi dedicò al libro scritto dal fratello Claudio. Nelle immagini della manifestazione del 23 novembre, girate all’epoca da Ivo Miraglia, si ritrovano i volti delle migliaia di persone che scesero in piazza per chiedere la liberazione degli arrestati e gli slogan, oggi tornati di grande attualità, scanditi da quei movimenti.
Molto soddisfatta per la riuscita del reading la presidente dell’Istituto studi storici, Francesca Lena, che con il coordinamento di Paolo Graceffa ha promosso e organizzato l’evento insieme all’assessore alla Cultura, Lia Molinaro, ed al sindaco di Marano Principato, Pino Salerno. Numerose le richieste di repliche pervenute in questi giorni da diversi centri della Calabria ed anche da altre regioni.
Il Quotidiano del Sud, 16 novembre 2022

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