“Chiamata alle arti” per non dimenticare

La spiaggia di Cutro continua ad ospitare un pellegrinaggio commosso, laico e silenzioso. Sono davvero tanti i calabresi che vi si recano anche dopo le manifestazioni e le fiaccolate dei giorni seguenti la strage. Arrivano a pochi metri dalla battigia di Steccato per piangere, deporre fiori, inginocchiarsi e pregare. Quasi a voler scorgere l’orrore che può celarsi dietro i riflessi del mare, calpestano la sabbia che non ha accolto le orme dei profughi annegati un mese fa. Affiora ogni giorno la morte dai flutti. L’emersione lenta e continua di cadaveri ha indotto ad una profonda ed attenta meditazione gli organizzatori dell’opera artistica in programma per domenica sulla spiaggia, a un mese dal 26 febbraio. C’è infatti il rischio concreto che gli strazianti rinvenimenti si verifichino proprio durante il rito di elaborazione comunitaria del lutto.
Arithmos-kr46m0, kr14f9 è il titolo della “Chiamata alle arti” del regista calabrese Giancarlo Cauteruccio, direttore artistico del Teatro Studio di Scandicci. Arithmòs evoca le entità numeriche concepite dalla scuola di Pitagora a Crotone. Kr46m0 e kr14f9 sono due dei codici identificativi delle 26 piccole bare bianche dei bambini deceduti nel naufragio. “Vorremo interrompere il circuito dei numeri – ci spiega Cauteruccio – che prendono possesso dell’umano, che sostituiscono i nomi. Solo con l’arte e la poesia si può entrare in contatto con questa devastante tragedia”. Il regista ribadisce che sarà un’opera collettiva. “Quando ho saputo del naufragio, ho pensato subito al Pasolini di Alì dagli occhi azzurri”. È la “Profezia” (questo il vero titolo del componimento poetico) con cui l’autore friulano, sessant’anni fa, preconizzò l’immigrazione massiccia quando di migranti sulle nostre coste e di popoli che sorgevano dal mare nessuno ancora immaginava. Ma profezia è davvero oggi: “Alì dagli Occhi Azzurri / uno dei tanti figli di figli, / scenderà da Algeri, su navi / a vela e a remi. Saranno / con lui migliaia di uomini / coi corpicini e gli occhi / di poveri cani dei padri / sulle barche varate nei Regni della Fame”. Così è stata ricordata e ripresa, in questi giorni, per la luce drammatica con cui illumina il presente. Anche perché dei fratelli di Alì Pasolini scrisse “sbarcheranno a Crotone o a Palmi, / a milioni, vestiti di stracci, / asiatici, e di camicie americane”. “E così domenica all’alba – prosegue Cauteruccio – mi siederò a guardare il mare nell’attesa che arrivino gli artisti da tutta Italia ed oltre. Daremo vita ad un canto interiore, ci organizzeremo per preparare l’azione poetica che inizierà alle 17,30 e proseguirà fino a quando la natura ci darà luce. Saranno canti, letture, musiche tenui. È probabile l’esecuzione breve di musiche di Verdi o Mozart. La nostra volontà è iniziare un’azione immobile partendo da un lungo silenzio. Perché è come se non ci fossero parole. Proveremo quindi a far nascere una ninna nanna antica nella lingua calabrese”. Numerosi gli artisti che hanno risposto alla chiamata. Tra gli altri, gli attori Saverio La Ruina, Peppino Mazzotta, Angelo Gallo, Laura Marchianò, Lindo Nudo con la sua compagnia teatrale “Rossosimona, il cantautore Peppe Voltarelli e l’Orchestra sinfonica della Calabria, con il direttore Francesco Ledda.
Sempre per oggi la Rete 26 febbraio invece lancia una mobilitazione nazionale davanti ai monumenti ed ai luoghi simbolo delle città con peluches e vestiti di bambini “per ricordare la strage e denunciare la continua disumanizzazione dei migranti e la criminalizzazione del soccorso e della solidarietà”. Per tutta la giornata, appuntamenti in diverse piazze. A Crotone alle 11,00 in piazza Berlinguer, a Bologna alla stessa ora in piazza Roosevelt, a Milano in piazza Mercanti alle 17,30.
Claudio Dionesalvi, Silvio Messinetti

il manifesto, 26 marzo 2023

 

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