“Non dimenticate mai il metodo critico”

By 0 Permalink
Lo studente curioso di mondi antichi e di tutto ciò che ci circonda, soprannominato Pagliaccio che diventa Accio, è un viandante, un esploratore in terre ignote o mai state, che, con puro disincanto (e spesso acre sorriso), annota ed evidenzia le voci contrastanti della stessa umanità, per ricrearle in parafrasi e poesia. L’ironia di Accio e della musa Lorena (o meglio Clio- la Storia- che allo stesso tempo traghetta Accio dal passato al futuro ed alla Tecnologia vista come strumento utile alla Conoscenza) sono un brevissimo saggio del suo andirivieni tra inferi e cieli. La Storia diventa un paesaggio sul quale i personaggi viaggiano a ritroso per riscoprire le proprie origini e le proprie radici, vero e profondo significato dell’importanza di questa disciplina. Da queste riflessioni è utile ricordare lo storico Marc Bloch, che nel 1914, di fronte ai giovani liceali di Amiens, sull’utilità della Storia risponde:
<< Dalla Storia gli studenti dovranno trarre il “Metodo critico”, che può essere applicata tanto al passato quanto al presente, quel metodo critico da utilizzare nella vita di tutti i giorni, quando dovrete raccogliere, confrontare e pesare delle testimonianze. Contro lo spirito di maldicenza sarà per voi l’arma più potente. Contro lo spirito di sfiducia anche. Il disgraziato che dubita di continuo di tutto e di tutti non è di solito altro che un credulone troppo spesso ingannato. L’uomo accorto, che sa la scarsità delle testimonianze esatte, è meno pronto dell’ignorante nell’accusare di falsità l’amico che si inganna. Il giorno in cui in società dovrete partecipare a qualche grande dibattito, che si tratti di sottoporre a nuovo esame una causa giudicata troppo in fretta, di votare per un uomo o per un’idea, non dimenticate mai il metodo critico. […] La storia è, scienza del mutamento. Essa sa ed insegna che mai si ripresentano due eventi del tutto simili, poiché le condizioni non sono mai esattamente le stesse […] ammette, certo, da una civiltà all’altra, il riproporsi di taluni fenomeni che a grandi linee sembrano evolvere in una stessa direzione, nota allora come da entrambe le parti sussistessero condizioni fondamentali simili. […] ma non per insegnarci che il passato si ripete, che ciò che era ieri sarà anche domani. Esaminando come il recente passato differisca da ciò che lo ha preceduto e perché, essa trova in questo confronto la capacità di prevedere in che senso anche domani si opporrà a ieri>>.
Questo romanzo ripercorre i luoghi della guerra subita dalla gente comune, in questo caso la Cosenza del 1943, per ricordare la popolazione innocente di ieri ed oggi, uccisa da bombardamenti, fame e stenti, che vede tra le vittime non “Nemici” ma bambini, fratelli e sorelle, madri, padri, amici, vicini di casa e gente comune. Grazie a Claudio Dionesalvi per questo grande contributo. Grazie ai ragazzi che hanno partecipato alla lettura ed alla discussione sulle tematiche scaturite dal libro.
* Marc Bloch
Storico francese, nato a Lione il 6 luglio 1886, morto a Les Roussilles (Lione), il 16 giugno 1944. Insegnò in licei di provincia, dal 1919 al 1936, Storia Medievale all’Università di Strasburgo, e dal 1936 Storia Economica alla Sorbona. Combattente valoroso nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale, dopo il crollo della Francia, nell’estate del 1940, divenne uno dei capi del consiglio della resistenza. Arrestato dai tedeschi nel marzo 1944, dopo torture sostenute impavidamente, fu fucilato.
Prof.ssa Deborah Talarico 

No Comments Yet.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *