Viaggiare verso il poi, l’oltre, l’altro

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Protagonista dell’”Incontro con l’autore”, promosso dall’IISS “Erodoto di Thurii” di Cassano Ionio, è il professore, nonché scrittore, Claudio Dionesalvi, autore del libro “Lettere minuscole”, edito da “Le Pecore Nere ” il 7 novembre 2023.
Perché l’incontro con l’autore?
Innanzitutto, è stato pensato come momento significativo di un percorso di educazione alla lettura, nell’ambito del Progetto “Biblioerodotando”, promosso da me, in qualità di referente della Biblioteca dei Licei, e dalla prof.ssa Talarico, referente della Biblioteca della sede centrale, perché è sicuramente un mezzo efficace per avvicinare i ragazzi ai libri e farli loro apprezzare. Un incontro ha senso, però, solo se è all’interno di un progetto di educazione ai libri e alla lettura, se è sentita come un valore aggiunto al nostro percorso quotidiano e non come momento fine a se stesso. La possibilità di interloquire con la persona che ha effettivamente pensato e scritto le storie contenute nei libri letti è un’esperienza difficilmente sostituibile con altre iniziative di promozione alla lettura.
I primi giorni di settembre un evento fortuito: incontrai a Cosenza Claudio Dionesalvi, persona straordinaria, che ho avuto la fortuna di avere come collega, mentore e amico. La sua energia, il suo entusiasmo e la sua positività sono stati infatti per me sempre contagiosi. Giorni prima in una intervista da lui rilasciata, diffusa su un canale televisivo, venni a conoscenza dell’uscita prossima a novembre del suo nuovo libro. Gli proposi di presentarlo nella nostra Istituto ed egli si è dimostrato disponibile ed entusiasta. Non potevo lasciarmi sfuggire l’opportunità! Nei giorni seguenti anticipai alla collega Deborah Talarico la mia proposta. Da qui, il passo verso questo incontro è stato breve e, soprattutto, naturale.
Mi sono quindi imbattuta e ho letto d’un fiato “Lettere minuscole”.
Il libro mi ha colpito tantissimo per la ricchezza di spunti e riflessioni da poter proporre ai nostri studenti per la prosa pulita ma non banale, che permetteva di lavorare sull’uso della lingua, su un periodare asciutto e non ridondante; inoltre, la brevità e la compiutezza delle storie all’interno del libro lo rendevano adatto ad essere utilizzato per la lettura in classe o per far leggere in autonomia il romanzo. I nostri alunni, molti dei quali sono stati alunni di Claudio, quando ho proposto loro questo incontro, hanno subito accettato con entusiasmo e piacere nel rivedere un volto a loro noto e tanto amato e a condividerne la lettura del suo nuovo romanzo.
Claudio è noto, infatti, soprattutto da anni come docente dell’I.C. “Troccoli”. Sinceramente, trovo ancor più incoraggiante e significativo incontrare un docente, che ha svolto negli anni e continua a svolgere con tanta passione il proprio lavoro e trasmette questa passione, tangibile, concreta, ai ragazzi.
Il suo iter professionale non ha bisogno di presentazioni, in quanto il suo cursus è quello di un docente che ha sempre con competenza, disponibilità e simpatia organizzato eventi e iniziative di carattere culturale. Ha pubblicato numerosi libri, collabora con diverse testate, tra cui “il Manifesto” ed è ’ direttore del semestrale “Registro Sconnesso”. È anche autore di varie pubblicazioni su libri e riviste, incentrate sui numerosissimi aspetti della realtà, nei quali ha saputo mantenere quell’antico legame con il territorio, la sua bellezza, le sue necessità. Nonostante la consapevolezza della complessità del reale, sa centrare il nucleo delle questioni e viaggiare al contempo verso il poi, l’oltre, l’altro perché, come Platone fa dire a Socrate, una vita senza ricerche non è degna di essere vissuta.
Per me, la lettura del romanzo è stata emozionante e coinvolgente con il racconto di questo ragazzo soprannominato Pagliaccio o anche Accio che, sullo sfondo dei bombardamenti del ’43 su Cosenza, ritrova alcune lettere, mai recapitate, scritte da soldati italiani prigionieri durante la Seconda guerra mondiale.
”Accio ebbe subito l’impressione che fossero vive. Pensò alle sofferenze di chi le aveva scritte. Un brivido partì dai polpastrelli e scorrendo lungo tutto il corpo gli increspò la pelle fino a giungere alla base della nuca.
Quale sorte era toccata ai loro autori? Come mai si ritrovavano tutte insieme raggruppate in un mazzetto?
Perché non erano mai state recapitate ai destinatari? Non avrebbe immaginato che quelle lettere potessero parlare” (pagg. 11-12). Accio intraprende così un viaggio emozionante, ripercorrendo le storie dei soldati che le scrissero e della vita del postino incaricato di recapitarle e al contempo compie un viaggio dentro se stesso e la propria storia familiare, trovando una parte di sé e di un mondo del tutto sconosciuto.
Le lettere sono scritte da soldati di diverse regioni, che raccontano le loro esperienze, le loro paure, i loro sogni, i loro amori, in un linguaggio semplice e diretto, a volte commovente, a volte ironico, a volte disperato, a volte poetico.
Ogni lettera è il punto di partenza per il viaggio del protagonista, che cerca di ricostruire le storie dei soldati e di scoprire cosa sia successo loro dopo la guerra. Per farlo, si avvale dell’aiuto di un vecchio postino, che aveva il compito di consegnare le lettere, ma che per vari motivi non lo fece. Il postino è un personaggio
enigmatico e affascinante, che nasconde un segreto legato alla sua vita e alla sua città. Accompagna il protagonista in un percorso che lo porta a incontrare, a visitare diversi luoghi di Cosenza, dove l’autore trascorre l’infanzia e l’adolescenza, tra cui il centro storico, il castello, il fiume, il cimitero, la stazione, il mercato. In ogni luogo, il protagonista incontra persone, inserite nel loro contesto culturale, che lo aiutano
a ricostruire le storie dei soldati, ma anche a scoprire aspetti della sua storia familiare.
Il romanzo parla di guerra e di amore, di memoria e di speranza, di umanità e di solidarietà, con uno stile semplice, diretto e coinvolgente. Le lettere sono anche testimonianze storiche, che rivelano aspetti della guerra spesso ignorati o dimenticati, come le condizioni di vita dei soldati, le loro opinioni politiche, le loro
relazioni con gli altri popoli, le loro speranze di pace.
“Lettere minuscole” è un romanzo storico, che ricostruisce con fedeltà e sensibilità il contesto della guerra e delle sue conseguenze, un romanzo di formazione, che mostra il percorso di crescita e di maturazione del protagonista, un romanzo d’avventura, che propone situazioni imprevedibili e sorprendenti.
Ringrazio Claudio, persona speciale sotto ogni punto di vista, che ha reso possibile e magico questo incontro, che sono certa rimarrà nel cuore dei nostri alunni, come nel mio di insegnante appassionata di libri.
Prof.ssa Maria Galizia

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