B.D.D. letto da Sharma

Ho completato la lettura di questo libro alcuni giorni fa, un regalo meraviglioso dell’ autore che non finirò mai di ringraziare. Ma forse il giusto e degno regalo sarebbe scrivere qualcosa di sensato in merito, per portarlo a conoscenza di tutti voi che mi seguite, così per spronarvi a comprarlo o incuriosirvi alla sua lettura. Mi rendo conto che tutto risulta complesso e difficile, un libro ricco di tanto materiale da poterci scrivere un’enciclopedia- eppure consta di solo 247 pagine- come uscire da quest’impasse , solo voltando pagina e scrivere di getto.
Il romanzo è ambientato a Cosenza – città di provincia del profondo sud – il suo protagonista è Lucio Spina alias lo stesso autore, seconda metà del decennio scorso, ultrà della squadra calcistica del Cosenza – credo da quando sia nato- narra la storia di uno strano delitto mai commesso o meglio commesso ma con nessun cadavere. Il delitto di cui si parla e di cui si fanno le ricerche per la scoperta della verità è il delitto verso la propria città, verso i propri cittadini, coloro che lo hanno commesso e continuano a perpetrarlo sono gente truffaldina, di malaffare, coloro che appartengono a sette segrete che a Cosenza voglio farsi passare per massoni, ma che purtroppo non possono forgiarsi neanche di questo titolo. È gente che vuole mettere sotto scacco una città con progetti che la annientano, la distruggono, la mortificano nel sue essere nel sue esistere nel suo divenire. La vogliono comprare, distruggere ricostruire secondo loro progetti di corruzione e depauperamento. Distruggere un capo sportivo per dar spazio ad altri palazzi, costruzioni che mai nessuno abiterà e che mai nessuno vivrà, solo riciclaggio di denaro sporco e cementificazione senza confine.
Quanti ostacoli incontrerà il nostro protagonista insieme ad i suoi fedelissimi amici, per scoprire la verità sulla sua città , i veri piani dei malfattori corrotti e senza anima. La polizia che lo braccherà , amici che dovevano esserlo e che lo tradiranno. Ma la fine della storia sarà che un uomo con un credo ed un’anima non si farà annientare da niente e da nessuno e va avanti per la sua strada fino alla fine dei suoi giorni, con coerenza e dignità anche accettando un esilio forzato e non deciso da nessuno se non da lui stesso. Una battaglia che Lucio Spina combatte come il nostra amato Don Chisciotte contro i suoi mulini a vento, forse non avrebbe dovuto mai intraprendere una battaglia del genere? Forse non avrebbe mai dovuto credere in una città ormai collassata nella sua stessa corruzione, una città marcia fino al midollo. Ma allora non crediamo più a nulla chiudiamoci in casa e rimbambiamoci di televisione, diciamo che siamo delle amebe e non degli uomini! Il protagonista combatte, fino a quando ha creduto giusto combattere, ha scoperto una verità che stava nascosta dietro ad un dito, ma ha combattuto! I grandi rivoluzionari della storia, combattevano perché credevano nelle idee che professavano e in una società più giusta, incuranti del pericolo e non avendo la certezza della vittoria delle loro idee. Così sarà sempre per tutti coloro che non hanno paura di battersi per le proprie idee e per gli interessi comuni. Lettura consigliatissima! www.lepaginedisharma.it
settembre 2013

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