Quei ragazzini sibariti nei panni dei coetanei annegati

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video Oggi come ieri

I loro antenati furono migranti. Nella seconda metà del XVIII secolo, la duchessa di Cassano, Laura Serra, per fondare Lauropoli invitò coloni di diverse zone lontane a popolare la fertile terra che s’affaccia sulla piana di Sibari. Il sangue non lascia una consapevole eredità nel passaggio da una generazione all’altra, la cultura invece in modo silenzioso transita dai padri e dalle madri ai figli. Forse per questo motivo i ragazzi di Lauropoli, a differenza delle popolazioni di altre località italiane, non si lasciano sconvolgere da attacchi di panico ogni volta che vedono un profugo o un rifugiato che cammina per il loro paesino.

“Raga’, ci sarebbe questo concorso sulla Shoah. Vi va di partecipare con un video?”, abbiamo detto ai nostri alunni. All’inizio, almeno in apparenza, non hanno reagito con grande entusiasmo. Eppure pochi minuti dopo, senza ulteriori sollecitazioni, erano già in cerchio. Hanno impiegato un’ora per scrivere il dialogo e programmare la realizzazione del video. Il giorno successivo siamo andati a Sibari e a fine mattinata lo abbiamo montato. Il video ha ottenuto il primo premio nel concorso artistico-letterario “Sul fondo”, promosso a Castrovillari dall’associazione Mystica Calabria.

I ragazzi di Lauropoli sono gli alunni con cui ogni insegnante vorrebbe lavorare, i figli che qualsiasi genitore desidererebbe.

Claudio Dionesalvi

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