Quelle misteriose ruote sul monte di Cassano

Una quarantina di pietre molto pesanti, a forma di ruota, alcune delle quali presentano un diametro di oltre un metro e sarebbero state ritagliate nella roccia manualmente, adoperando rudimentali utensili in ferro. Le ha scoperte Pierluigi Rugiano, speleologo del Gruppo Liocorno e appassionato di archeologia, sulle alture che sovrastano Cassano all’Ionio, in una località distante dal centro abitato. Con Rugiano da alcuni anni collaborano Andrea Vellutini e altri ricercatori. Secondo le prime osservazioni, le ruote non costituirebbero resti di antiche macine. Essendo friabile il materiale di cui sono fatte, un conglomerato di origini naturali, non sarebbe stato adatto alla lavorazione di alimenti. Sbriciolandosi avrebbe infatti reso non commestibile il cibo macinato. Anticamente i dischi roteanti che servivano per frantumare i cereali, erano costruiti modellando pietra dura non sgretolabile sotto l’azione dello sfregamento. Allora chi ha estratto e modellato quelle pietre? Quando? E soprattutto perché? Tante le ipotesi. La più suggestiva si spinge in un passato remotissimo, fino a 4mila anni fa, e attribuisce a questi lastroni circolari una funzione rituale. Si tratterebbe dunque di menhir, icone legate a forme antiche di spiritualità. Fanta-archeologia? Stavolta pare proprio di no! In ogni caso, senza una buona dose di fantasia, oltre al metodo scientifico, all’intuito di ricercatori intraprendenti e a qualche circostanza fortuita, non sarebbe affiorata gran parte del patrimonio archeologico sparso sul pianeta. Di certo, comunque, il territorio cassanese è abitato da migliaia di anni. Lo testimoniano numerosi ritrovamenti nelle grotte di Sant’Angelo e nel dedalo di caverne disseminate un po’ ovunque. Diverse le civiltà che vi si sono sedimentate nel tempo. La cultura megalitica fiorì in varie zone d’Europa durante la preistoria e alcuni reperti ne attestano la presenza anche in Calabria. I due studiosi Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu evidenziano l’esistenza di analoghi manufatti in Val Susa. In alternativa, qualcuno ipotizza che potrebbe trattarsi di strumenti d’epoca medievale. Qualsiasi fossero le loro origini e funzioni, questi grossi dischi alimentano quesiti che non potevano non richiamare l’interesse degli studiosi. Della vicenda si occupa anche l’ultimo numero del mensile “Mistero”. Sabato 17 Marzo 2018 alle ore 16, presso il Museo Archeologico della Sibaritide, in occasione del convegno sugli ultimi ritrovamenti nel territorio, a cura dell’Associazione Collina Delle Ruote, in collaborazione con l’Associazione Liocorno, sarà proiettato un documentario sulle ruote di pietra, realizzato da Pierluigi Rugiano. Nei lavori del convegno, coordinati dal professore Carlo Forace, prenderanno la parola autorevoli studiosi.
Claudio Dionesalvi
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