L’esercito di Padre Pio

Pippo è il proprietario di una trattoria. Amedeo gestisce un’osteria. Entrambi lavorano in via Rivocati e hanno fatto una colletta: «Abbiamo raccolto un po’ di soldi nel quartiere – spiegano – perché vogliamo comprare i fiori da offrire a padre Pio. Li pianteremo intorno a quel palazzo, dove lui ha scelto di apparire, su un mattonella».
È passato più di un mese da quel torrido ferragosto. In sei settimane, migliaia di pellegrini hanno visitato il pianerottolo del presunto miracolo. Una macchia d’umidità ha richiamato folle oceaniche, mettendo in crisi l’ordine pubblico nella centralissima via Rivocati. Ieri, nel trentesimo anniversario della morte di padre Pio, i fedeli sono arrivati da tutta la provincia. La notizia del terremoto avvenuto a San Giovanni Rotondo, durante la celebrazione della messa in onore del frate miracoloso, ha trascinato nel quartiere una nuova ondata di gente. Sono soprattutto donne anziane: un esercito di casalinghe, con il rosario in mano e la preghiera stampata sulle labbra. Raccontano storie affascinanti, come quella della ragazza che la settimana scorsa è entrata nell’edificio per vedere da vicino l’immagine misteriosa e improvvisamente è stata posseduta dal demonio. Alla scena hanno assistito in tanti: la donna, bionda, sui trentacinque anni, ha iniziato a urlare, strappandosi i capelli e sputando bava. Poi, qualcuno ha suggerito di spingerla verso la mattonella “sacra” e la crisi è finita. Un miracolo? « – dice Pippo – e ne sono accaduti altri. Per esempio, qualche giorno fa, una bambina è entrata in quel palazzo e dopo pochi istanti la sua pelle si è ricoperta di macchie rosse».
Al numero 48 di via Rivocati, le veglie e le preghiere corali sono guidate da Fratel Cosimo. Il frate, che è omonimo del predicatore di Placanica, in odore di santità, rappresenta una specie di guida spirituale per la piccola comunità di fedeli, che si è formata intorno alla sagoma prodigiosa. Sul marciapiede, a pochi passi dal portone d’ingresso, il mormorio popolare solletica la fantasia dei passanti. Di fronte al passo “sacro”, abita una famiglia di testimoni di Geova e la gente non ha dubbi: «Padre pio è venuto in questa strada per lanciare un messaggio a loro, che sono infedeli». Intanto sul pianerottolo un videoamatore, che riprende con una telecamera l’immagine di padre Pio, inizia a piangere. Dietro di lui, un uomo vende le foto della macchia soprannaturale. Mille lire cadauna. Trenta massaie pregano intorno alla mattonella. A soli cento metri, nella Biblioteca dei ragazzi, i bambini navigano in internet. Sono particolari di un unico quadro.
Claudio Dionesalvi
Il Domani, 24 settembre 1998

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