La Euroconfezioni, orgoglio di tutti i Calabresi

Nella nostra regione esistono poche facce per le quali vale la pena d’essere orgogliosi di sentirsi Calabresi.
Se rivolgiamo lo sguardo al passato, troviamo nomi e cognomi illustri, pensatori ed artisti, donne ed uomini coraggiosi che hanno illuminato la storia di questa antica striscia di terra sdraiata verso mamma Africa.
E il presente? Roba da impallidire. Circolano soltanto mezzibusti, statue di cera, delinquenti incalliti ed improbabili moralizzatori, che conquistano microfoni e prime pagine.
Tuttavia, per fortuna in giro ci sono anche persone come Mimmo Tramontana, sua moglie Caterina, i loro familiari, le lavoratrici ed i lavoratori della Cooperativa Tessile Euroconfezioni di Gallico, a Reggio Calabria.
L’azienda è andata a fuoco nella notte di Natale. Con essa, anche l’abitazione della famiglia Tramontana che abitava nell’edificio distrutto dalle fiamme. Pare non si sia trattato di incendio doloso. Nessuna mano, nemmeno la più vile e criminale, potrebbe mai volere il male di questa gente. Si è verificato dunque un banale ed assurdo incidente, a conferma che la sfortuna ci vede benissimo e “ru cani muzzica sempre aru strazzatu”.
Mimmolino non è uno “stracciato”, però rimane una persona che si è costruita da sola, un uomo che ha fatto della dignità un principio indiscutibile. Ha scelto di riconoscere una condizione di vita dignitosa a tutti i dipendenti che hanno lavorato nella sua impresa. Ha vissuto la gioventù come altre migliaia di Calabresi orgogliosi delle proprie origini: anni ed anni trascorsi al nord da emigrante, tra sacrifici ed ideali. Poi la voglia di tornare nella propria terra per costruire qualcosa che andasse al di là delle frasi fatte. Mimmolino c’è riuscito. Senza leccare né elemosinare, senza strisciare ai piedi dei politici e soprattutto senza succhiare il sangue della gente che lavora per lui! Una cosa rarissima quaggiù!
Dalle sue mani sono usciti progetti di formazione per gli ex nomadi, reti di cooperazione nel terzo settore, mercati equi e solidali, battaglie civili per la qualità della vita e dell’ambiente, oltre che migliaia di capi d’abbigliamento che hanno contribuito ad esportare un’immagine diversa della Calabria, non più piagnona e rassegnata, bensì desiderosa di produrre e di costruire dal basso alternative concrete alla società feudale in cui siamo nati e vissuti sinora.
Adesso Mimmo deve fronteggiare un danno da centinaia di migliaia di euro. Lui, i suoi familiari, i dipendenti ed i cittadini di Gallico sono già lì, con le maniche rimboccate, pronti a ricostruire ed a ripartire. Ma hanno anche bisogno di quella solidarietà che solo noi sappiamo e possiamo dare. Diamoci una mossa. Sosteniamo la Cooperativa Euroconfezioni. Facciamo in modo che diventi il simbolo della Calabria che vuole uscire dalle fiamme dell’ignavia.
Claudio Dionesalvi
Il Quotidiano, 3 gennaio 2008

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