A scuola di rock, teatro e dialetto

A scuola di teatro, storia, dialetto, rock e folk. Due ore di lezione tenute da Peppe Voltarelli, voce del Parto delle Nuvole Pesanti; Fulvio Cauteruccio, Daniela Viola e Gianni Del Vecchio, della Compagnia Teatrale Krypton, in questi giorni impegnata a presentare “Ico No Clast – A punk twist on Hamlet” di Giampaolo Spinato, con l’adattamento drammaturgico e la regia di Fulvio Cauteruccio, le rielaborazioni sonore dei Sex Pistols e le musiche originali di Voltarelli e Marco Messina dei “99 Posse”.
Quattro artisti e circa duecento ragazzi si sono incontrati martedì mattina in quello che nella Sibaritide è divenuto il simbolo della lotta sociale all’incultura mafiosa: l’auditorium della parrocchia dei Sacri Cuori di Lauropoli, gestito da Don Attilio Foscaldi.
Euforici gli alunni della scuola media “Troccoli”. Tema didattico della mattinata: il rapporto tra musica, teatro e dialetto calabro. Guai a chi lo rinnega. Fulvio Cauteruccio ne esalta l’aggressività espressiva ed i fonemi caldi, declamando brani tratti da “Roccu u stortu”, dramma costruito intorno alla figura di un fante della “brigata Catanzaro”, scaraventato dalla sorte in una delle infinite trincee della prima guerra mondiale, fucilato nella decimazione del suo drappello accusato dai vertici militari di essersi insubordinato ai superiori.
“Rocco” urla la rabbia del poveraccio calabrese costretto a combattere in nome di una patria ingrata. Vomita gli orrori e l’umana disperazione di chi deve indossare una divisa per servire lo Stato in un gigantesco mattatoio dei corpi e delle coscienze. Miracoli del dialetto: il giovanissimo pubblico rimane letteralmente ipnotizzato durante la breve performance di Cauteruccio. Poi, dopo un intermezzo in cui Daniela Viola e Gianni Del Vecchio parlano del mestiere dell’attore, tocca a Voltarelli.
Qui tutti conoscono ed amano rime e note del giovane e famoso musicista di Mirto Crosia. Anche senza la sua band, Peppe scuote la platea. Gli alunni della “Troccoli” lo sommergono di applausi. Immancabile la caccia finale all’autografo. I ragazzi sorridono. Lauropoli respira.
Claudio Dionesalvi
Il Quotidiano giovedì 24 marzo 2005

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