Una biblioteca che diventa “nomade”

«Siamo solo in sette, ma sembriamo mille»: Beniamino Gaudio, coordinatore della Biblioteca dei Ragazzi, sfodera una grinta da fare invidia agli stessi bambini che ogni giorno frequentano il piano terra di palazzo dei Bruzi. Quando l’amministrazione comunale, quasi due anni fa, affidò la gestione della biblioteca alla cooperativa “Interzona”, nessuno si aspettava che in poco tempo quei locali sarebbero diventati un punto di riferimento per i ragazzini degli strati sociali più deboli della città. Oggi, dopo un breve periodo di assestamento, le attività sono proiettate verso l’esterno. La biblioteca si è trasformata in un’officina umana, in cui nascono progetti avanzati ed esperimenti innovativi. A differenza di altre strutture sociali cittadine, gli operatori affrontano e risolvono i problemi dell’infanzia, lavorando in strada, senza appollaiarsi su comode poltrone. L’iniziativa che sta offrendo maggiori soddisfazioni, è la ludoteca realizzata dal reparto pediatria dell’ospedale civile dell’Annunziata. Ogni martedì e giovedì pomeriggio, Stefania, Ivonne e altre operatrici della BdR giocano con i bambini ricoverati, curano una piccola rassegna cinematografica, prestano libri ai loro giovanissimi utenti e attivano il computer in dotazione al reparto. Peccato che i bottegai della carta stampata siano rimasti insensibili, di fronte ad una simile iniziativa. Due mesi fa la biblioteca aveva inviato una lettera ai librai e agli editori cosentini. Questo, in sintesi, il messaggio: «Avete qualche libro da donare ai bambini malati del reparto pediatria?». Nessuno ha risposto, né si è fatto sentire, tranne la libreria Luim. «Tutte le attività al di fuori di queste mura – si legge in un documento – sono frutto di un nostro pensarci “itineranti”; ed è proprio questo spirito, la voglia di condividere bisogni e linguaggi, che ci porta oggi a sviluppare un nuovo progetto all’interno del carcere minorile di Catanzaro». La direzione della casa circondariale ha già dato la sua disponibilità. Al di fuori dell’orario lavorativo, e senza scopi di lucro, gli operatori della BdR ristruttureranno la biblioteca dell’Istituto, creando al suo interno una sezione multimediale, un collegamento via internet, ed avviando corsi di alfabetizzazione informatica. I quattordici giovani detenuti del minorile, che attualmente frequentano le elementari a singhiozzo, potranno usufruire di un servizio culturale fondamentale per il reinserimento nella società. A partire da lunedì prossimo, grazie all’autorizzazione del Magistrato di competenza, un computer verrà trasferito nel carcere e il progetto sarà avviato. Un altro importante tassello del mosaico è rappresentato dall’intensa attività svolta da Ciccio Gaudio e Maria Mosciaro, quest’ultima operatrice delle ludoteche “Il mondo di Oz”. La paziente ricerca sulla dispersione scolastica, svolta per più di un anno all’interno dei quartieri popolari, ha prodotto i primi risultati significativi. «La ricerca – spiega Gaudio – è stata coordinata dall’assessore Corigliano ed ha svelato un aspetto importante del problema: ci sono ragazzi che non vanno mai a scuola e ragazzi che pur frequentando con relativa continuità, non raggiungono gli standard minimi previsti. In parole povere: non imparano neppure a leggere e scrivere correttamente». Per affrontare questi problemi, sulla scia di quello che è già avvenuto con i corsi di italiano per immigrati, si sta prospettando, insieme all’assessorato, la possibilità di istituire corsi di recupero pomeridiani, utilizzando personale volontario del mondo della scuola. Dalla cruda realtà del nostro marciapiede, agli scenari delle comunità zapatiste del Messico: una mostra fotografica sulle donne e i bambini del Chiapas, curata da Tano D’amico, sarà allestita nella chiesa di Santa Lucia, in occasione delle prossime festività natalizie. Anche quest’idea nasce dalla BdR.
E per interagire con il mondo dell’istruzione pubblica, gli operatori hanno avviato un’intensa collaborazione con Roberta Gambardella, responsabile della piccola biblioteca della scuola elementare di via De Rada. Obiettivo: ricollocare i libri del servizio prestiti, per consentire una moderna gestione della struttura, con tanto di graffiti all’sterno dell’edificio. L’esperimento è stato esteso all’istituto scolastico di Sant’Ippolito. Infine, ciliegina sulla torta, il bibliobus che sarà attivato a partire dal prossimo mese di gennaio. Si tratta di un servizio di distribuzione ambulante di libri, una specie di unità di strada. Pino, Michele e Sandra andranno in giro a diffondere i materiali della biblioteca. Anche in questo caso, gli operatori vorrebbero spezzare le catene culturali che aggrovigliano molti giovanissimi utenti dalla BdR. In questa prospettiva, la lettura diventa una pratica quotidiana, da stimolare soprattutto tra le fasce sociali non garantite. Non è più ammissibile che alle soglie del terzo millennio, ci siano bambini che alla domanda: «Ti dispiacerebbe leggere ad alta voce un brano di questa fiaba?», rispondano «I cani… lèiano!» (“I cani… leggono – Ndr).
Claudio Dionesalvi
Il Domani, 20 novembre 1998

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