Finzione, realtà, poesia e prosa nel “romanzo degli anni zero”

Lacrime e cuori infranti. A distanza di quasi un decennio, ciò che rimane è un’indicibile nostalgia. E quello che oggi più ferisce, in fondo, sono soprattutto gli spalti vuoti di uno stadio per tanto tempo tra i più caldi e colorati d’Italia in cui migliaia di spettatori accorrevano da tutta la provincia, ad ogni match, per tifare “lupi”. Ma il San Vito, “u campu”, è il simbolo di un’identità bruzia che ancora resiste e viene riportata alla luce da “B.D.D. Romanzo degli anni zero” (Coessenza), ultima esperienza narrativa di Claudio Dionesalvi, giornalista e scrittore cosentino già autore di “Za Peppa” e “Mammagialla”(Rubbettino) e direttore del periodico “Tam Tam e Segnali di fumo”. Si tratta di una storia in cui si intrecciano finzione e realtà, cura e rabbia, poesia e prosa e che inizia, tra i profumi di futuristiche via Roma e via Alimena, da una soleggiata mattinata dell’anno 2043.
Ma il viaggio nel tempo attraversa gli Ottanta e, in particolare, i Novanta. Tra folli esultanze per i gol di bomber Zampagna, treni e autobus speciali, trasferte infinite e un sogno nel cassetto, più volte sfiorato, chiamato “serie A”. Il punto cronologico attorno al quale la vicenda si costruisce è l’estate del 2003, quando cioè un tremendo e misterioso lutto colpisce Cosenza. Passano un po’ di anni ed ecco le prove: non si trattò di suicidio, né di morte naturale. Fu un delitto premeditato e studiato da menti lucide e criminali assetate di profitto. In ballo, svariati milioni e gli interessi di poteri di ogni tipo. E così il professor Lucio Spina, i fratelli Pisciatù, Micuzzo, l’avvocato e il resto della loro brigata, sangue rosso blu nelle vene e digos alle calcagna, decidono di vederci finalmente chiaro e offrire, alla città intera, la verità sul più classico dei piatti d’argento. Claudio Dionesalvi continua, con questo romanzo, il suo racconto di Cosenza, città tra le più europee del sud Italia ma al tempo stesso flagellata da piaghe ataviche e difficili da sanare. In una storia appassionante e ribaltabile, i “pedinati”diventano, all’improvviso, detective sulle tracce di loschi ma insospettabili personaggi.
La storia raccontata, però, non è una spy. È piuttosto un racconto d’amore in cui la città e i suoi quartieri sono i veri protagonisti. Tanti scrittori, negli ultimi anni, hanno provato a raccontare in maniera non più superficiale l’universo ultrà e dato vita a un vero e proprio filone letterario di cui “B.D.D.”, senza dubbio, ne fa già parte. Il romanzo di Claudio Dionesalvi sarà presentato domani, alle ore 17.30, presso la sala Gullo della Casa delle Culture. Ci saranno, con l’autore, Elena Giorgiana Mirabelli, Eugenio Furia e Giuliano Santoro.
Igino Camerota
Gazzetta del Sud, 29 gennaio 2013zampagna poster x

 

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