In nome di Piero Romeo

Allora Canale’, esattamente un anno fa andavi in giro, cercando di convincere amici, parenti e compagni a diventare attori in una tua commedia che si sarebbe intitolata “Conzativicci”. Sì, è vero che c’erano dei precedenti: in tanti avevano recitato in altre tue performance: “Maniamuni” e “Ara ‘mmersa”. Però, nonostante l’entusiasmo, all’inizio prevalevano le perplessità. Mettere in scena un testo teatrale non è facile. Ancor di più lo è attirare un pubblico numeroso e partecipe. A molti sembrò un’impresa impossibile. Invece in pochi mesi lo spettacolo ha ottenuto impressionanti risultati sociali, economici ed artistici. Una nostra amica comune, che ti vuole un mare di bene ma si diverte a sfotterti sempre, di recente ha scritto che della commedia Conzativicci non se ne può più… scherzi a parte, i numeri sono da capogiro. Questa tua opera condivisa con centinaia di attori e organizzatori, seguita da decine di migliaia di spettatori, è arrivata al capolinea. Ad occhio e croce quanto ha fruttato in termini economici alla Terra di Piero? E cosa rimane sul piano umano?
A dire il vero il primo a non credere, o forse a non percepire esattamente ciò che stavo scrivendo, ero proprio io. Tanto è vero che fissai solo due date per Conzativicci. Poi ci è arrivato addosso uno splendido ciclone di entusiasmo. Oserei dire un delirio collettivo che ancora continua. Anche adesso che le repliche sono terminate ed abbiamo messo in vendita il Dvd, non riusciamo a soddisfare tutte le richieste che ci arrivano. Per me è un orgoglio enorme che, come dico sempre, devo e voglio condividere con tutti quelli che hanno collaborato alla riuscita della commedia. E sono tantissimi. La commedia ha portato nelle casse della terra di Piero molte decine di migliaia di euro. Tutti destinati al progetto del Parco Piero Romeo ed alla nostra struttura del Madagascar.
Qual è il ricordo più divertente, quale il momento più difficile di questa esperienza?
Il momento più difficile è stato durante il primo mese di prove. Quando nemmeno io sapevo esattamente cosa stavo facendo e portavo confusione anche nella testa dei miei “attori”. Poi ci siamo stabilizzati, anche con l’aiuto di Paolo Spinelli, che mi ha dato una mano enorme alla regia, e siamo andati diritti come un treno. I momenti più esaltanti senza dubbio le due tappe del teatro “Rendano” e le due dello stadio “San Vito”.
Io ti ho sempre conosciuto come un comunista filosovietico, tendente ad un moderato assolutismo. Invece ho notato che da regista ti comporti in modo quasi  democratico. Addirittura qualche volta ascolti gli attori, li assecondi, accetti consigli, insomma: non fai sempre di testa tua. È una scelta dettata dai tempi oppure, siccome la meravigliosa compagnia formatasi dentro e intorno all’associazione Terra di Piero è composta in prevalenza da donne massicce e risolute, avevi ben poco da comandare…?
Se lo dici agli attori che sono diventato democratico, ti menano… In realtà è vero. Il merito credo sia tutto di una donna: la mia compagna di vita che mi ha reso molto più riflessivo. Alessandra è una risorsa e credo che se non ci fosse stata lei, Conzativicci non avrebbe proprio visto la luce.
A distanza di tanti anni ritorni in Africa. Ci andasti per la prima volta insieme a Piero. Adesso ci vai per seguire la realizzazione dei progetti della Terra di Piero. Stavolta lui non è fisicamente con te, ma di fatto è sempre Piero che ti ci porta. Cosa state realizzando laggiù?
Una casa famiglia, un refettorio per 60 bambini e la scuola di cucito per le ragazze. Nella periferia più degradata di Antananarivo, nel Madagascar. Torno in Africa con l’emozione di sempre. Perché l’Africa è davvero una madre alla quale ti attacchi morbosamente se solo la incontri una volta. Andare a portare un minimo di sollievo e di “futuro” nel Madagascar mi riporta alla vicinanza con Piero. Lui ci sarà sempre.
In Africa, grazie ai fondi raccolti con le infinite iniziative dell’associazione, state dando sostanza a sogni concreti. A Cosenza intanto sono partiti i lavori per la costruzione del parco che accoglierà soprattutto persone diversamente abili. A che punto siamo?
Una settimana fa abbiamo firmato l’accordo col Comune che adesso deve bandire una gara d’appalto per ripulire l’area. Subito dopo facciamo tutto noi.
Stai lavorando ad una nuova commedia. Le prove inizieranno il 24 novembre. Questa volta il tema ruota intorno alla magia popolare. Per la precisione, protagonista sarà u’ sfascinu. So che andrà in scena nell’ambito di un festival popolare autorganizzato. Quindi forse si risolverà in un evento unico. Posso tranquillizzare la nostra comune amica oppure anche questo spettacolo avrà centinaia di repliche?
E chi può saperlo? Secondo me ho scritto una cosa più bella di Conzativicci. Vedremo in scena che effetto farà. E forse quella comune amica la faremo recitare…
Claudio Dionesalvi
Infonight, n° 11 novembre 2014

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