Il cinema per parlare di storia

UN LIBRO sul cinema, che parla di storia e società, rivolto agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori. La penna di Angelo Avignone, docente e studioso di letteratura italiana e latina, sforna un nuovo importante sussidio ad uso e consumo delle scuole.
Un suggestivo indirizzo per quegli insegnanti che non rinunciano a sperimentare soluzioni innovative in fase di programmazione annuale, “Ciak”, uscito per i tipi della Nuova Santelli, è una carrellata sulla più completa di tutte le arti, concepita per trasmettere alle nuove generazioni una corretta educazione al linguaggio cinematografico, intrecciando il percorso filmico ad altri campi del sapere.
In centoquarantatre pagine Avignone riesce a concentrare, grazie ad un linguaggio estremamente fluido e mai autocontemplativo, gli elementi fondamentali per la conoscenza della cellulosa in divenire. Ne viene fuori un prezioso gioco di scambi interdisciplinari tra la storia contemporanea, le più diverse aree tematiche e la narrativa. Dopo una prima sezione riservata all’Abc del medium cinematografico, il testo suggerisce un percorso didattico basato sull’analisi di alcuni film da proporre ai ragazzi. In seguito, attraverso l’attivazione dei laboratori contenuti nel testo, si solletica la sensibilità verso la qualità letteraria dell’arte. Ovviamente si tratta di film reperibili in qualsiasi videoteca e verosimilmente graditi ai gusti dei più giovani.
Il cuore del percorso è dedicato al rapporto tra libro e film, ma soprattutto è un ribadire la duttilità del cinema nella didattica della storia. “Il cinema – scrive Avignone – come mezzo di comunicazione capace di coinvolgere fantasie, bisogni di identità, curiosità dei ragazzi, può divenire l’occasione per capire meglio se stessi, la propria identità, ma anche per conoscere altre realtà culturali, sociali e storiche. L’insegnante può utilizzarlo come un testo per stimolare i processi di crescita e di autocoscienza dei ragazzi che, nella fase di transizione tra l’essere piccoli e il divenire grandi, si interrogano continuamente interrogando gli altri a loro volta”. Tra i percorsi tematici, l’attualità ha ruolo preminente. Nella sezione “Lo sguardo sul presente”, spiccano “L’odio” e “Ragazzi fuori”. Quella intitolata “Il mondo della scuola” propone invece: “Matilda 6 mitica”, “Io speriamo me la cavo”, “Diario di un maestro”, “L’attimo fuggente” e “La scuola”. Un’attenta pausa di riflessione su “I quattrocento colpi” di Truffaut approfondisce il rapporto tra cinema e adolescenza. L’incontro con il teatro, infine, giunge nell’ultimo capitolo, come tentativo di fornire gli elementi di base, affinché la scuola riesca a sollecitare soprattutto nuovi interessi e passioni.
Claudio Dionesalvi
Il Quotidiano, 5 giugno 2003

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